La RTS e la trasparenza vincono contro Philip Morris

La Radio Televisione Svizzera (RTS) ha ben rispettato le regole, conducendo la sua intervista con Philip Morris. La denuncia di quest'ultima al Consiglio Svizzero della Stampa è stata respinta. La Televisione della Svizzera Romanda (TSR) vince pienamente contro il commerciante di prodotti cancerogeni che ha contestato il programma "Mise au Point" e può continuare a fare un giornalismo trasparente e indipendente.

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Immagine dell'intervista di "Mise au point" a Philip Morris (Fonte: RTS)

In una decisione pubblicata il 23 settembre 2022, il Consiglio Svizzero della Stampa ha ritenuto che Philip Morris International (PMI) - Svizzera avesse torto in merito alla denuncia contro la Televisione della Svizzera Romanda. Il tentativo di PMI di occultare le verità che non gli piacciono è quindi completamente fallito. L'ottimo reportage di “Mise au point” può essere visionato qui di seguito: https://www.rts.ch/info/economie/12617099-la-fin-de-la-cigarette-une-bonne-nouvelle-pour-philip-morris.html

Alla fine del reportage compare il passaggio contestato da PMI Svizzera sul fatto che essi puntino ad una strategia per normalizzare il consumo di tabacco attraverso l’IQOS.

Testo del Consiglio Svizzero della Stampa

Il Consiglio della stampa ha respinto la denuncia presentata da Philip Morris Svizzera (PMS) contro il programma “Mise au Point” di Radio Télévision Suisse (RTS). Philip Morris critica la RTS per avere, durante un'intervista registrata con il suo portavoce, fatto riferimento a un documento strategico interno in suo possesso, senza che il suo portavoce fosse stato informato in anticipo. La RTS viene inoltre incolpata perché, mentre Philip Morris aveva chiesto (e ottenuto) il ritiro della sequenza relativa al documento, si erano semplicemente coperte le parole del suo portavoce con un beep accompagnato da una voce fuori campo, spiegando allo spettatore che Philip Morris aveva ha chiesto che il filmato fosse cancellato e non desiderava "commentare questo documento riservato". Philip Morris afferma di essere stata incastrata e sostiene che la RTS non si è comportata in maniera leale su questi due punti.

Il Consiglio della stampa rileva che, anche se la RTS non ha trasmesso l’incriminato documento strategico interno al portavoce prima dell'intervista filmata, aveva comunque informato il suo interlocutore dell'argomento dell'intervista prima della stessa (una quarantina di email scambiate) e che l'oggetto di questo documento, la strategia aziendale, faceva chiaramente parte del colloquio concordato. Per quanto riguarda la copertura con un segnale acustico delle parole del portavoce di Philip Morris, il Consiglio della Stampa rileva che la RTS rispetta il suo impegno nei confronti dell'azienda di cancellare la citazione su sua richiesta. La “Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista” riconosce ai giornalisti il diritto di “rielaborare e abbreviare le dichiarazioni dei loro interlocutori, purché non venga modificato il significato di tali dichiarazioni”; tanto più che in caso di modifica sostanziale del contenuto dell'intervista, su richiesta dell'intervistato (in questo caso cancellazione di una parte), il giornalista è autorizzato a “rendere trasparente questo intervento”

In conclusione, il Consiglio della Stampa respinge la denuncia. Presa di posizione.

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