Rapporto dell’OMS: un solo paese in Europa sta facendo abbastanza per lottare contro il fumo (mentre la Svizzera, al solito, è in ritardo)

L’Organizzazione mondiale della sanità OMS ha pubblicato il suo nono rapporto sull’epidemia mondiale di tabagismo, secondo il quale 5.6 miliardi di persone (ossia il 71% della popolazione mondiale) beneficiano oggi di almeno una misura politica che le protegge dai pericoli del fumo. Ciò significa cinque volte di più rispetto al 2007.

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Foto: Al Elmes, Unplash

Dall’introduzione delle misure di lotta al tabagismo MPOWER dell’OMS, 15 anni fa, la percentuale di persone che fumano è diminuita ovunque. Senza queste misure, l’OMS ritiene che oggi la popolazione mondiale conterebbe 300 milioni di fumatrici e fumatori in più. Il nono rapporto sull’epidemia mondiale di tabagismo, pubblicato con l’appoggio di Bloomberg Philanthropies, si è concentrato sulla protezione dal fumo passivo. Oggi nel 40% circa dei paesi è vietato fumare nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, così da proteggere la popolazione dagli effetti nocivi del fumo passivo. Tra i Paesi che hanno fatto grandi progressi figurano Mauritius e Olanda che, insieme a Brasile e Turchia, hanno raggiunto i livelli di buona prassi in tutte le misure MPOWER.

Il dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, guarda con soddisfazione ai progressi compiuti e si congratula con Mauritius e Olanda per essere stati i primi paesi, rispettivamente africano e europeo, ad applicare l’intero pacchetto di misure MPOWER al livello più elevato. Egli ritiene che un numero sempre maggiore di persone sia protetto dai danni provocati dal tabagismo grazie a queste misure di buona prassi, la cui efficacia è avverata.

Vi sono poi otto paesi – tra questi Etiopia, Iran e Nuova Zelanda – che si situano vicinissimi a quelli appena menzionati. Ciò malgrado, il rapporto sottolinea l’urgenza di intervenire ulteriormente: 44 paesi non sono ancora protetti da nessuna delle misure MPOWER, mentre 53 paesi non prevedono ancora alcun divieto completo di fumare nelle strutture sanitarie. Un ambiente senza fumo è una delle misure più importanti per proteggere la popolazione, soprattutto se si considera che, ovunque nel mondo, il tabacco è ancora la principale causa di morte evitabile. Michael R. Bloomberg, ambasciatore dell’OMS, sottolinea i successi ottenuti ma ammette anche che c’è ancora molto da fare.

La Svizzera fanalino di coda

La Svizzera è tra i paesi che hanno ancora un netto margine di progresso. Dal rapporto emerge che il nostro paese è in ritardo nell’attuazione delle misure MPOWER, poiché non ha ancora vietato in modo completo la pubblicità del tabacco e tra il 2020 e il 2022 non ha organizzato alcuna una campagna nazionale della durata di almeno tre settimane. Inoltre, in Svizzera il fumo è vietato interamente in solo due tipi di luoghi pubblici. Inoltre, tra il 2012 e il 2022 non si è intervenuto per modificare in modo significativo il prezzo dei prodotti da fumo (questo, come noto, influisce sull’accesso alle sigarette) e le avvertenze sanitarie sui pacchetti di sigarette non presentano ancora tutte le caratteristiche appropriate.

Secondo i dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica UFSP, in Svizzera la percentuale di fumatrici e fumatori è diminuita all’inizio degli anni 2000, ma da allora è rimasta stazionaria. Nel 2017 era del 27.1%. Circa un quinto della popolazione consuma tabacco quotidianamente e l’8% occasionalmente. Gli uomini (31%) fumano di più rispetto alle donne (23%). AT Svizzera valuta che il consumo di tabacco in Svizzera provochi costi sociali per oltre 6 miliardi di franchi (vedi infografica).

Il rapporto dell’OMS conclude ricordando che tutti i paesi, a qualsiasi livello di ricchezza, sono in grado di intervenire per ridurre la domanda di tabacco, migliorare la salute pubblica e risparmiare miliardi sul fronte dei costi provocati dalle malattie e dalla perdita di produttività.

Informazioni sul rapporto e su MPOWER

Il nono rapporto dell’OMS sull’epidemia mondiale di tabagismo offre una rassegna dettagliata degli sforzi dispiegati nei diversi paesi per lottare contro il consumo di tabacco attraverso le misure MPOWER. L’efficacia di queste misure, introdotte nel 2008 in linea con la Convenzione quadro dell’OMS per la lotta al tabagismo (FCTC), è avverata. Applicarle permette di salvare vite, ridurre i costi (poiché si evitano spese sanitarie) e partecipare all’impegno globale per un futuro senza fumo. La mancanza di progressi in Svizzera rende evidente la portata delle sfide che ancora restano aperte nella lotta contro il tabagismo a livello mondiale.

Il comunicato stampa congiunto dell’OMS e di Bloomberg Philanthropies è disponibile nelle sei lingue ufficiali dell’organizzazione, tra le quali il francese: https://www.who.int/fr/news/item/31-07-2023-seven-out-of-10-people-protected-by-at-least-one-tobacco-control-measure

Il rapporto completo di 248 pagine, compresi gli allegati tecnici, è disponibile per il momento solo in inglese: https://www.who.int/publications/i/item/9789240077164

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